La storia dell’informatica dagli anni ’60 ai giorni nostri. Cos’è accaduto da quegli anni e come sono avvenute le trasformazioni della tecnologia?
La storia dell’informatica, dalla metà del XX secolo a oggi, è un viaggio straordinario che ha trasformato il mondo, dando forma a una società interconnessa, digitale e sempre più automatizzata. Un racconto che parte da intuizioni pionieristiche e macchine ingombranti per arrivare a dispositivi portatili e intelligenze artificiali capaci di apprendere. È una storia fatta di scoperte, innovazioni, fallimenti e successi che hanno cambiato per sempre il modo in cui viviamo, lavoriamo e comunichiamo. Negli anni Quaranta, l’informatica era un campo ancora embrionale, dominato da enormi macchine elettromeccaniche progettate per scopi specifici, principalmente calcoli complessi. Tra le prime, spicca la Colossus, sviluppata durante la Seconda Guerra Mondiale per decifrare i codici tedeschi, e l’ENIAC, considerato il primo computer elettronico generale, creato negli Stati Uniti nel 1945. Queste macchine, basate su valvole termoioniche, occupavano intere stanze e consumavano quantità enormi di energia, ma rappresentarono il primo passo verso un futuro in cui i calcoli sarebbero stati automatizzati. Gli anni Cinquanta videro l’avvento dei transistor, che rivoluzionarono l’hardware informatico sostituendo le valvole termoioniche. I transistor erano più piccoli, più efficienti e meno soggetti a guasti, consentendo lo sviluppo di computer più compatti e affidabili. Fu in questo decennio che il concetto di software cominciò a emergere, grazie a figure come Grace Hopper, che sviluppò il primo compilatore, uno strumento che traduceva il linguaggio umano in codice macchina. Il passaggio dai linguaggi di basso livello ai linguaggi di programmazione più accessibili, come Fortran e COBOL, rese possibile l’espansione dell’informatica al di fuori dei laboratori scientifici. Gli anni Sessanta segnarono un ulteriore passo avanti con l’introduzione dei circuiti integrati, che combinarono più transistor su una singola piastrina di silicio. Questa innovazione rese i computer ancora più piccoli e potenti, aprendo la strada all’informatica commerciale. Fu in questo periodo che aziende come IBM iniziarono a dominare il mercato con mainframe come l’IBM System/360, che introdusse la compatibilità tra diverse generazioni di macchine, un concetto rivoluzionario per l’epoca. Parallelamente, iniziarono a emergere i primi rudimenti di quella che oggi conosciamo come rete. Progetti militari come ARPANET, sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, gettarono le basi per Internet, dimostrando la possibilità di collegare computer distanti tra loro. Gli anni Settanta furono caratterizzati da una duplice evoluzione: da un lato, l’invenzione del microprocessore, che portò alla creazione di computer personali; dall’altro, lo sviluppo di sistemi operativi sempre più sofisticati. Il microprocessore Intel 4004, introdotto nel 1971, fu il primo processore su singolo chip, dando inizio all’era del personal computing. Apple, fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak, introdusse il suo primo computer, l’Apple I, nel 1976, segnando l’inizio di una rivoluzione culturale. Parallelamente, UNIX, sviluppato da Ken Thompson e Dennis Ritchie nei Bell Labs, divenne il punto di riferimento per i sistemi operativi, grazie alla sua flessibilità e scalabilità. Gli anni Ottanta furono l’epoca d’oro del personal computer. L’IBM PC, lanciato nel 1981, stabilì uno standard industriale, mentre aziende come Microsoft e Apple iniziarono a plasmare il panorama del software. MS-DOS, il sistema operativo di Microsoft, divenne il cuore pulsante di milioni di computer, mentre il Macintosh di Apple, introdotto nel 1984, rivoluzionò l’interfaccia utente con un approccio grafico e l’uso del mouse. Questo decennio vide anche la nascita dei primi virus informatici e delle reti locali (LAN), che iniziarono a connettere computer all’interno di aziende e università, anticipando l’espansione di Internet. Gli anni Novanta furono segnati dall’esplosione di Internet. Con il rilascio del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee e la diffusione dei browser come Mosaic e Netscape, il web divenne accessibile al grande pubblico. Il decennio vide anche il boom delle dot-com, con un’enorme crescita di aziende legate al digitale. Nel frattempo, i sistemi operativi continuarono a evolversi: Microsoft lanciò Windows 95, che introdusse funzionalità come il menu Start e l’interfaccia multitasking, mentre Linux, un sistema open-source, iniziò a guadagnare popolarità tra gli sviluppatori e gli appassionati di tecnologia. Con l’arrivo del nuovo millennio, l’informatica entrò in una nuova era. Gli anni Duemila furono caratterizzati dall’avvento del cloud computing, dei dispositivi mobili e dei social media. Aziende come Google, Amazon e Facebook cambiarono il modo in cui le persone accedevano alle informazioni, facevano acquisti e interagivano tra loro. L’iPhone, lanciato da Apple nel 2007, inaugurò l’era dello smartphone, combinando comunicazione, intrattenimento e produttività in un unico dispositivo. Parallelamente, i data center e le piattaforme cloud trasformarono l’infrastruttura tecnologica, spostando i dati e i servizi online e rendendo l’informatica più accessibile e scalabile. Negli anni Dieci del XXI secolo, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno iniziato a giocare un ruolo centrale, influenzando settori che vanno dalla medicina ai trasporti, dalla finanza all’arte. I big data e l’Internet delle cose (IoT) hanno ulteriormente ampliato il panorama tecnologico, collegando dispositivi e sistemi in modi senza precedenti. Contemporaneamente, le preoccupazioni per la sicurezza informatica e la privacy sono aumentate, con crescenti minacce di cyberattacchi e scandali legati all’uso improprio dei dati personali. Oggi, l’informatica continua a evolversi a un ritmo impressionante. Tecnologie emergenti come il calcolo quantistico e la blockchain promettono di ridefinire ulteriormente il futuro, mentre la sostenibilità e l’etica nell’uso della tecnologia sono diventate temi centrali. La storia dei bit e dei byte, iniziata con macchine gigantesche e linguaggi rudimentali, è un racconto di innovazione e ambizione, un viaggio che ha trasformato non solo le macchine, ma anche la nostra visione del mondo e di noi stessi.